«Una pluralità di tempi è presente nella sua scrittura … Una giovane scrittrice con molteplici sé, che fa un balzo in avanti nelle possibilità del linguaggio, e rende omaggio a ciò che è scomparso»

(Hu Sang, poeta)

«Una scrittura senza confini, capace di catturare quella memoria collettiva che una volta esisteva con tanta nitidezza, ma che troppo presto è svanita»

(motivazione della giuria del Page One Prize)

Dong Lai

Fondali profondi

Traduzione di Ludovico Pedrazzi

30,00 €

Una delle voci più intense e originali della nuova narrativa cinese.

«Il passato attraversa una serie di filtri: ai ricordi si aggiungono di continuo dettagli immaginari, finché la realtà si trasfigura e si confonde con l’irrealtà».

Le parole di Dong Lai sono forse la migliore introduzione all’universo dei racconti che compongono Fondali profondi, dove il confine tra sogno e realtà spesso diviene incerto. Qui incontreremo un aquilone, costruito con un rotolo di pelle umana trovato nel cassetto di un vecchio magazzino, responsabile di un evento che segnerà per sempre l’esistenza di due bambine legate da un’amicizia simbiotica; il fantasma di un ragazzino morto affogato che, «onesto e ingenuo di natura, preoccupato per i genitori», si trascina fuori dal fiume per star loro vicino; una giovane, in viaggio attraverso una Cina primordiale, tra villaggi di montagna cristallizzati nel tempo, che intende «catturare un pezzo di passato» colto casualmente nella vecchia foto di un uomo sconosciuto; un’adolescente, già reduce da un’infanzia intricata, che una gravidanza accidentale e la presenza schiacciante della sorella maggiore hanno reso inerme «come un gatto randagio sul ciglio della strada, che si può raccogliere o abbandonare al proprio destino».
Un disagio penetrante, indefinito, abita nei giovani protagonisti di questi racconti, smarriti in una vita che è come fluttuante in acque torbide e insondabili, in un mondo sospeso tra un passato in disfacimento e un presente in convulsa metamorfosi.
Passato e presente riescono però a ricomporsi nella scrittura cangiante di Dong Lai, in un amalgama di modelli classici e letteratura contemporanea che fa di lei una delle voci più intense e originali della nuova narrativa cinese.


«Crescemmo entrambe a una velocità impressionante, mani e piedi si affusolarono come piante di grano, il corpo maturò senza che ce ne rendessimo conto e i giorni si fecero sempre più corti. Desideravo ardentemente di poter indugiare un po’ più a lungo all’ombra del passato. Lo scorrere del tempo mi spaventava».


L’autrice

Dong Lai, nata nel 1990 a Jingdezhen, appartiene alla generazione di giovani scrittori che è andata affermandosi in Cina negli ultimi anni. Prima di dedicarsi alla letteratura, ha lavorato come giornalista a Shanghai. Nel 2019 ha vinto la sesta edizione della competizione letteraria Douban. Nello stesso anno ha pubblicato presso l’editore Houlang Fondali profondi.

Il catalogo

Palingenia