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«… il padre è colui che punisce. La colpa lo attira come i funzionari del tribunale. Molti indizi fanno ritenere che il mondo dei funzionari e il mondo dei padri sia, per Kafka, lo stesso. La somiglianza non va a loro onore»

(Walter Benjamin)

«Kafka ha saputo quello che noi abbiamo soltanto vissuto»

(Franco Fortini)

Franz Kafka

La condanna

(Das Urteil)

Traduzione di Margherita Belardetti
Nota al testo di Roland Reuß
Testo originale a fronte

« La condanna è un’impresa travolgente di immaginazione e ricerca metafisico-religiosa » (George Steiner).

Scritto nella notte tra il 22 e il 23 settembre 1912, « dalle dieci di sera alle sei del mattino, tutto d’un fiato », La condanna non è solo, di fatto, il primo vero ‘racconto’ di Kafka, ma anche uno dei più profondi, scritto come in un accesso di furore letterario: « Non riuscivo quasi a ritirare di sotto la scrivania le gambe irrigidite dallo star seduto. Sforzo spaventevole e gioia di veder svolgersi davanti a me la narrazione e di procedere navigando in un mare. Più volte portai questa notte il mio peso sulle spalle. Tutto si può osare, per tutti, per le più lontane trovate è pronto un gran fuoco nel quale muoiono e risorgono … Soltanto così si può scrivere, soltanto in una simile continuità, con una così completa apertura del corpo e dell’anima ».

E così come tutte le altre opere di Kafka, che questo racconto in certo qual modo anticipa in forma quintessenziale, anche La condanna è stata oggetto di svariate interpretazioni: tutte molto interessanti – ma tutte, alla fine, limitate. Perché, come solo nelle opere supreme della letteratura, c’è qualcosa di insondabile nell’abisso in cui ci getta la storia di Georg Bendemann: probo, giovane commerciante di successo che, alla vigilia del matrimonio con una rampolla di « una famiglia agiata », volendo chiedere un consiglio al padre riguardo a una lettera da spedire a un amico, dal contenuto delicato, finirà intrappolato nelle maglie soffocanti di un confronto mortale.

Das Urteil è apparso per la prima volta nel 1913 in « Arkadia », la rivista curata da Max Brod per l’editore Kurt Wolff di Lipsia, e in volumetto, presso lo stesso editore, nel 1916. Questa edizione, in una nuova traduzione con testo originale a fronte, è corredata di una Nota al testo di Roland Reuß. Con questo volume Palingenia prosegue la pubblicazione di tutte le opere di Kafka in ordine cronologico e in versione bilingue. Nel 2024 è apparso Contemplazione


«Georg notò con stupore come fosse oscura la camera del padre, anche in quel mattino soleggiato … “Oh, Georg!” disse venendogli subito incontro. La sua pesante veste da camera si apriva quando si muoveva, e gli orli gli svolazzavano intorno. “Mio padre è ancora un gigante” pensò Georg».


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